⏳ 𝐄𝐧𝐭𝐫𝐨 𝐢𝐥 𝟐𝟎𝟓𝟎 𝐢 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐨 𝐚𝐥𝐥𝐚𝐫𝐠𝐚𝐭𝐨 dovranno fare sempre più i conti con una prospettiva comune: 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐨𝐦𝐚𝐧𝐝𝐚 𝐝𝐢 𝐚𝐜𝐪𝐮𝐚 𝐞 𝐦𝐞𝐧𝐨 𝐫𝐢𝐬𝐨𝐫𝐬𝐞 𝐢𝐝𝐫𝐢𝐜𝐡𝐞 a disposizione a causa del 𝐜𝐚𝐦𝐛𝐢𝐚𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐜𝐥𝐢𝐦𝐚𝐭𝐢𝐜𝐨. Siccità alternate a eventi estremi che mandano in tilt sistemi progettati per un altro contesto. Un 𝐢𝐦𝐩𝐨𝐯𝐞𝐫𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐝𝐫𝐢𝐜𝐨 che può e deve essere affrontato con 𝐦𝐚𝐠𝐠𝐢𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐨𝐨𝐩𝐞𝐫𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 su temi come i consumi, l’efficientamento, l’interconnessione, il riuso e le fonti alternative.
💧 È la sfida dell’integrazione lanciata a Ecomondo, nella Fiera di Rimini, da 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐀𝐜𝐪𝐮𝐞𝐝𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐏𝐮𝐠𝐥𝐢𝐞𝐬𝐞 (𝐀𝐐𝐏) 𝐞 𝐓𝐡𝐞 𝐄𝐮𝐫𝐨𝐩𝐞𝐚𝐧 𝐇𝐨𝐮𝐬𝐞 - 𝐀𝐦𝐛𝐫𝐨𝐬𝐞𝐭𝐭𝐢, 𝐚𝐮𝐭𝐨𝐫𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐩𝐚𝐩𝐞𝐫 “𝐖𝐚𝐭𝐞𝐫 𝐟𝐨𝐫 𝐭𝐡𝐞 𝐌𝐞𝐝𝐢𝐭𝐞𝐫𝐫𝐚𝐧𝐞𝐚𝐧: 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐞 𝐀𝐠𝐞𝐧𝐝𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢 𝐚𝐧𝐧𝐢”, con il quale si scatta la prima fotografia unitaria dell’area. Criticità, ma soprattutto 𝐛𝐞𝐬𝐭 𝐩𝐫𝐚𝐜𝐭𝐢𝐜𝐞 𝐝𝐚 𝐦𝐞𝐭𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐚 𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐦𝐚 a beneficio di tutti.
🌪️ Il report raccoglie numeri chiave, competenze strategiche e infrastrutture rilevanti nel Mediterraneo allargato, un’area da 𝟏,𝟑 𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐝𝐢 𝐝𝐢 𝐚𝐛𝐢𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐞 𝟏𝟐,𝟓 𝐭𝐫𝐢𝐥𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐝𝐢 𝐝𝐨𝐥𝐥𝐚𝐫𝐢 𝐝𝐢 𝐏𝐢𝐥, che si estende dall’Atlantico al Golfo Persico e include 𝟒𝟓 𝐏𝐚𝐞𝐬𝐢 (di cui 22 con affaccio diretto sul mar Mediterraneo) e zone collegate, tutte densamente popolate e ricche di biodiversità, ma oggi accomunate dagli impatti del cambiamento climatico. Una filiera cruciale e tuttavia ancora troppo poco centrale nell’agenda politica.
🗣️ “La straordinaria interconnessione del sistema idrico pugliese – ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, 𝐌𝐢𝐜𝐡𝐞𝐥𝐞 𝐄𝐦𝐢𝐥𝐢𝐚𝐧𝐨 – rende la Puglia un osservatorio particolarmente efficace. Tra l’altro gli importanti investimenti di AQP, che con 127 euro pro capite superano sia la media italiana di 70 euro sia quella europea di 82, vanno sempre più nella direzione tracciata dall’Agenda per il Mediterraneo e pongono la regione come hub qualificato e strategico per lo scambio di competenze”.
👉 Tutti i dettagli sono sul sito: shorturl.at/XjZID
Michele Emiliano
Acquedotto Pugliese
Ecomondo
The European House-Ambrosetti